Complice anche l’allocazione di specifici finanziamenti di ordine nazionale ed europeo, negli ultimi anni si è assistito ad un intensificarsi di progettualità che hanno come fine quello di favorire l’inclusione di persone -o interi strati di popolazione- all’interno del contesto lavorativo, scolastico o, più in generale, comunitario di riferimento. Si tratta di progetti che gravitano su temi connessi alle povertà educative, all’inclusione sociale e lavorativa di persone con disabilità o con trascorsi difficili (dipendenza, carcere), all’integrazione dei migranti nella società.
Spesso questi interventi vengono sviluppati senza essere supportati da un piano di valutazione che consenta di verificare l’efficacia e l’impatto dei processi inclusivi che si realizzano. La valutazione, applicata alle esperienze progettuali di questa natura, muove anzitutto dalla identificazione del significato stesso del termine “inclusione” (che può avere connotati diversi per gli operatori, i destinatari dell’intervento e la comunità che dovrebbe aprire le proprie porte) e rimanda agli obiettivi che l’intervento si pone.
Oltre che rispondere a necessità di natura rendicontativa (nei confronti dell’ente finanziatore) e sommativa (stimare il livello di raggiungimento dei risultati attesi), l’impiego di pratiche valutative in progetti di questo tipo consente di aprire uno spazio di riflessione interpretativa tra i soggetti in diversa misura coinvolti nel percorso, al fine di supportare la costruzione di un’“alleanza progettuale” attorno al tema dell’integrazione.
In questo quadro, il contributo che l’Istituto italiano di Valutazione può fornire è orientato a:
- supportare le reti di servizio in una riflessione critica e interpretativa circa le finalità dei progetti ed i loro risultati attesi, in termini qualitativi e quantitativi;
- costruire panieri di indicatori in grado di stimare il raggiungimento del grado di integrazione e inclusione sociale raggiunto dai beneficiari al termine dei percorsi;
- pervenire alla costruzione di dispositivi in grado di valutare la qualità, l’efficacia e l’impatto dei progetti;
- ricostruire le traiettorie percorse dai beneficiari nel corso del tempo attraverso la raccolta di dati circa gli esiti dei progetti individuali;
- supportare la riprogettazione degli interventi a partire dalle evidenze valutative emerse.